Come scegliere

Scegliere il giusto pellet

Anche nella scelta del pellet, che ricordiamo viene ricavato della segatura del legname puro, ossia non verniciato, occorre prestare molta attenzione: ne esistono svariati tipi e le essenze più usate sono l’abete, il faggio e il rovere. Il pellet formato da segatura di abete, provenendo da un legno tenero, si accende con molta facilità, ma la combustione non è molto durevole, il pellet di rovere richiede maggior tempo per l’accensione, ma le fiamme durano più a lungo, il pellet di faggio è considerato uno dei migliori, sia per rendimento che per durata della combustione. C’è poi il pellet misto faggio-abete che ha una buona resa termica e rilascia una quantità modesta di cenere residua.

Le specie di qualità sono quelle che hanno una superficie liscia e lucida e una lunghezza dei pezzi che non supera i 30 millimetri; al momento dell’acquisto del pellet è necessario accertarsi che sia certificato, controllando se sulla confezione sia riportata la sigla DIN 51731 o O-NORM M7135 o DIN PLUS, oppure che sia contraddistinto dal marchio Pellet Gold.

Vi sono dei particolari accorgimenti per riconoscere un buon pellet: se immergendo un cilindretto in acqua, questo affonda e si disfa, vuol dire che contiene additivi e leganti chimici, le cui emissioni, non solo sono inquinanti, ma possono provocare dei danni al funzionamento della stufa o del camino; inoltre, se durante la combustione vengono rilasciati strani odori, diversi da quelli del legno, è indice della presenza di vernici. Esistono delle nuove varietà formate da sostanze vegetali, come il mais, il nocciolino di oliva, i gusci di nocciole e di mandorle, ma sono ancora in fase di studio e di sperimentazione per verificarne la resa e l’eventuale propagazione di fumi non compatibili con gli apparecchi di combustione.

Pellet di faggio o pellet di abete

Tra tutte le essenze utilizzate per produrre il pellet, i consumatori hanno un’indiscutibile preferenza per il pellet di faggio e per il pellet di abete(spesso è anche possibile trovare sul mercato soluzioni miste). Ma qual è il migliore per il riscaldamento domestico?

Le differenti caratteristiche del legno di faggio rispetto a quello di abete fanno sì che i combustibili che ne derivano abbiano peculiarità diverse. Si tratta, tuttavia, di due ottime essenze con un potere calorifico simile; per la scelta definitiva vi consigliamo di assicurarvi più che altro che il legname di originenon sia stato trattato chimicamente (per approfondire, vi consigliamo di leggere il nostro articolo relativo alle certificazioni del combustibile “Certificazione del pellet : En Plus, Din Plus, Önorm, Pellet Gold”) e che quindi non sprigioni alcun tipo di sostanza nociva alla vostra salute.

Oltre a questo aspetto, è importante considerare che la resa del combustibile dipende molto anche dalla stufa all’interno della quale viene utilizzato; l’ideale sarebbe provare sia il pellet di faggio che quello di abete per verificarne il rendimento in base al tipo di impianto che possedete e decidere solo in un secondo momento qual è il tipo di essenza più adatta alle vostre esigenze.

Certificazione Enplus

Si tratta di una certificazione rilasciata dal Deutsches Pelletinstitute, e si basa sulla normativa tecnica europea EN 14961 (in Italia corrisponde al pacchetto normativo UNI EN 14961). Tale certificazione attesta che l’intera filiera di produzione dei pellet è controllata e che i prodotti realizzati rispondono a determinati parametri. Per ogni produttore che si avvale del marchio EN Plus per i propri prodotti, sono previsti ogni anno dei controlli sull’intero processo di fabbricazione.